Oggi 30 novembre 2011 sono esattamente 8 anni dalla scomparsa di Adhémar, padre di Celine Dion. Vogliamo ricordare questo uomo straordinario attraverso le parole della stessa Celine.

Mio padre parlava molto, ma molto spesso lo faceva per intrattenere, per far ridere le persone, per fargli dimenticare le ansie e le preoccupazioni. È sempre stato un maestro a trasformare ogni cosa in uno scherzo. Non voleva vedere la miseria, le disgrazie, la tristezza, o la sofferenza, né a casa sua né a quella degli altri. Per esempio, odiava andare negli ospedali. Anche quando mia madre o le mie sorelle partorivano, era praticamente impossibile portarlo a fare loro visita.

Ha sempre voluto che tutti fossero felici. Non vedeva, o non voleva vedere, il lato brutto delle cose.

Mio padre era molto bravo con le sue mani. Poteva costruire una casa intera – dalle fondamenta, la carpenteria, le finestre, l’impianto elettrico – ogni cosa. E lo ha fatto. Sono arrivata anche a pensare che quando qualcosa non funzionava o si rompeva in casa nostra, lui ne era contento.

Papà era uno straordinario fisarmonicista. Quando provava da solo o con i suoi amici, il suono della sua fisarmonica mi entusiasmava, così fluido e gioioso, così dolce, proprio come lui. Ha sempre avuto un particolare modo di suonare. Fondamentalmente, mio padre mostrava molto di più se stesso suonando, che non parlando. Quando suonava aveva anche uno sguardo diverso ed era sempre sorridente.

Così ho imparato ad ascoltarlo, così come hanno fatto gli altri membri della famiglia. Suonava in piedi, con la schiena appoggiata al muro della cucina o del soggiorno. Tutti noi rimanevamo sorpresi nel vedere come quest’uomo, che solitamente chiedeva così poca attenzione, improvvisamente si esponeva così tanto quando suonava la sua fisarmonica.

Ti amo papà, mi mancherai.

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