addio_rene_angelil_2016

Caro René,
solo una preghiera, prima di obbedire all’ordine delle cose e di lasciarti partire per una vita diversa, tra le anime degli uomini che hanno lasciato un segno nel mondo.

Ci siamo visti poche volte di persona ma il nostro legame è speciale, chi ha condiviso la nostra passione lo sa. In pubblico eri sempre molto discreto, con un’aria un po’ da gran signore un po’ da gangster. Giacca nera di pelle e acqua Fiji in mano, eri la certezza dietro le quinte, il fautore del sogno, il maestro dei giochi.

Il 14 gennaio un messaggio breve quanto implacabile annunciava al mondo che il cancro aveva smesso di torturarti. Ti aveva tolto un po’ per volta tutto: la gioia, la lingua, la capacità di mangiare, di camminare, anche solo di dormire. Un po’ ce lo aspettavamo: Celine ci ha dato un pugno nello stomaco quando ha dichiarato che, dato che volevi morire tra le sue braccia, lei tra le sue braccia ti avrebbe accolto, come fece con Karine. È stata di una forza eroica in questi anni, sai, in nulla si è risparmiata. Sappiamo bene che avrebbe preferito essere sempre al tuo fianco in quei momenti, e non la biasimiamo, ma è tornata a cantare perché ti dava gioia vederla sul palco, amata ed osannata. Questo il cancro non potrà togliertelo mai. Ancora adesso non riusciamo a capire con quale forza sia riuscita a cantare l”Hymne à l’amour’ in un momento così angosciante per la vostra famiglia.

Ma da quella canzone noi vogliamo ripartire, perché questo messaggio non ti giunga solo come un vano fiume di lacrime. Molte ne abbiamo versate, e certo molte ancora ne verseremo, ma “Dieu réunit ceux qui s’aiment”, Dio riunisce quello che si amano: noi di CelineDionItalia.com in quell’urlo disperato, di Edith come di Celine, come di tutti quelli che hanno perso l’amore, vogliamo crederci davvero.

E ci tornano in mente tante storie, ti immaginiamo nel tuo ufficio a Montreal, di fronte alla ragazzina magra che canta con la penna come microfono, e di notte a incidere ‘La voix du bon Dieu’, e in quel ristorante a Tokio a far provare il sushi alla neo-vincitrice, e poi a passeggiare sugli Champs Elysées con Eddy Marnay. “La vita è un frettoloso sogno”, diceva Borges, così adesso ti vediamo a Dublino incassare la scommessa sull’Eurovision, e arrenderti all’amore che da anni ormai anche tu provavi per Celine, poi in lacrime, in regia, mentre Celine glissava le domande di Lise Payette, e poi finalmente sposi a Montreal come nelle fiabe, e poi ad Atlanta a cantare insieme al mondo il potere del sogno.

Ce ne sarebbero troppi di momenti da ricordare, di frasi da cantare. Ogni canzone d’amore la tua sposa l’ha cantata dedicandola a te, e forse è per questo che non riusciamo ancora a riascoltarle. È vero, sai, ti ha dato ciò che non potevi comprare, amore fedele finché morte non vi separi, ma oggi che quel giorno purtroppo è arrivato, sappiamo molto di più: sappiamo che quando ami qualcuno non va bene se non lo ami lungo tutto il cammino, e noi siamo ancora in cammino, anche se adesso tu ci guarderai dall’alto mentre in Paradiso giochi a poker con Elvis, e mangi di nuovo il ragù preparato da big Luciano. Oggi sappiamo soprattutto quello che tante volte abbiamo canticchiato senza pensarci mai veramente: gli amori sono fatti per durare fino alla fine del tempo.

Merci René, merci par coeur.

2 pensiero su “Addio René!”

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