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Come essere sorpresi che la piccola Céline, vezzeggiata dai suoi fratelli, adulata dai suoi genitori, vivendo circondata da adulti chiassosi e allegri e consumata già da quel bisogno di superarsi, sia riuscita a superare gli scherni crudeli dei bambini del suo entourage e a vivere emarginata da loro? Cantare è subito diventato la sua ragione d’esistere e l’approvazione degli adulti che amava le serviva da specchio.
Così l’ultima gravidanza di Madame Dion l’aveva immersa in una rabbia difficilmente controllata, questa donna che ha il dono di sfuggire le contrarietà e le delusioni. Non tentate di farle ammettere che la sua vita di povertà e di sottomissione alla morale cattolica fu quella di una vittima. Thérèse Dion ha sempre rifiutato questo status che molte donne moderne attribuirebbero alla sua condizione. Mai si è arresa alla tentazione di interpretare il ruolo della vittima, che spiega senza dubbio la sua capacità di superare le prove della sua dura vita. Grazie a Céline, di cui lei prende in mano l’avvenire, la madre di famiglia diventa una donna libera ed è attraverso sua figlia che si affrancherà infine e sognerà di nuovo. Céline apparirà come il trampolino per la sua emancipazione. Lei l’ha messa al mondo contro la sua volontà, ma quest’ultima figlia, che passerà la sua vita a farsi desiderare, la farà rinascere. Perciò, Thérèse Dion si spoglia della veste materna e si trasforma in agente professionale della bambina miracolo. Si tratta paradossalmente di una liberazione della madre dalla figlia. Certi diranno che è un peso troppo grande da portare per una bambina di 12 anni. Ma il destino di Céline Dion sfugge ad ogni criterio di normalità.
Nella famiglia Dion qualche figlio, Claudette, Ghislaine, Michel, ha manifestato da giovane dei talenti particolari come cantante, ma è in Céline che la madre riconosce la bambina prodigio. Benché lei affermi di amare tutti i suoi figli allo stesso modo – tutte le madri si assomigliano in questo -, Thérèse Dion ritrova nella beniamina dei tratti del suo carattere. E, soprattutto, sollecita questo dono singolare che condurrà un giorno la sua bambina alla sommità della gloria. Cosciente delle insidie e delle trappole legate al mondo dello spettacolo, cercherà e scoprirà un alleato per proiettare Céline sotto le luci della ribalta. E’ così che la madre e la figlia si ritrovano nel modesto ufficio di René Angélil, un manager di artisti in cerca di lavoro, un tempo cantante belloccio di un gruppo rock, Les Baronets, che ha conosciuto la sua piccola ora di gloria negli anni 60.

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