Nato in Africa da genitori Belgi, è cresciuto in Belgio dove ha scoperto, grazie alla nonna, la sua passione per la cucina, finendo con lo studiare alla scuola alberghiera Libramont in Belgio. Ma Olivier Delcol era molto lontano dall’immaginare che un giorno sarebbe diventato lo chef personale di Céline Dion e René Angelil, a Las Vegas, in Québec ed in Florida.

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Così, dal 2002 al 2006, lo chef Olivier si è spremuto le meningi per inventare i tre pasti giornalieri della celebre coppia e del loro entourage e di immaginare inoltre altre ricette per gli invitati di Celine, come Tiger Woods, Phil Mickelson, Andre Agassi o Julie Snyder.
Al momento dell’intervista, sulla spiaggia di Boca Raton, Olivier si apprestava a tornare a Las Vegas per incontrare nuovamente Celine e Rene prima di ritornare in Florida, dova trascorre del tempo nella sua residenza di Hobe Sound, a qualche minuto di distanza dalla casa di Celine e Rene a Jupiter (con i suoi 125 metri di affaccio sull’oceano).
“Sono entrato nella vita di Celine e Rene per caso. Poiché avevo un ristorante in Quebec, un amico mi ha presentato ad Alain, il cognato di Celine (nonché padrino di RC) durante un pranzo.
Lui mi ha domandato se mi interessava diventare il cuoco della coppia. Sono quindi stato invitato come cuoco per un pranzo organizzato da Celine e questa meravigliosa avventura è iniziata”, ha raccontato Olivier.
Quando la celebre coppia è in Quebec, Rene gli chiede di essere disponibile ogni giorno.
“Celine e Rene sono talmente gentili, con un cuore grande così. Sono umani e con i piedi per terra, dai gusti molto semplici” dice.
E non sono esigenti quando è tempo di andare a tavola. “infatti sono io piuttosto ad essere esigente. Poiché detesto fare due volte la stessa ricetta e visto che abbiamo una sola vita da vivere, ci metto tutto il mio impegno. Ogni giorno è una nuova sfida. Rene adora la cucina libanese, quindi invento nuove ricette a base di tajine (un piatto di carne tipico, ndr.) ad esempio. Tutti i giorni vado a fare la spesa e cucino secondo il regime particolare di Celine per proteggere la sua voce e la sua salute. Mangiano tutto, eccetto le frattaglie!”
A 22 anni (ne ha 47 adesso) incontra una quebecchese di Chicoutimi Venuta in vacanza in Belgio. È un colpo di fulmine. Cinque giorni dopo decidono di sposarsi. Olivier fa di tutto per ottenere il permesso di soggiorno e si stabilisce in Quebec. Lui e Marlène festeggeranno il 21º anniversario di matrimonio in presenza dei due figli di Marlene e delle loro due figliolette. “Sono un buon nonno”, mi dice.
“Celine, come voi, come me, a volte ha voglia di pasta al pomodoro, di una hot-dog al burro, di una pasta cinese o di un’insalata. Ma a volte preparo loro degli esclusivi secondi di maiale e rimanere quattro ore in cucina per completarli. D’altra parte, ho avuto il privilegio di organizzare grandi banchetti per persone tra le più grandi del mondo. Sono stato molto fortunato ed è stata un’esperienza formidabile”, ci dice Olivier, che è stato anche un confidente per la grande cantante internazionale. Si è sviluppata una bella amicizia tra Celine, René e me. Il mio scopo era di farli uscire dalla loro routine con dei piatti diversi, di donare loro freschezza con le mie idee originali.
Olivier oltre a essere disponibile per Celine quando si trova in Canada, ha numerosi contratti come consulente in cucina, tra un viaggio in Florida e l’altro. Ha cucinato per le più grandi stelle, fatto il giro del mondo più volte, studiato nutrizione, chimica alimentare, enologia, ha sempre insegnato ricette facili, concepite per rendere la vita quotidiana più gustosa, perché secondo lui, la cucina serve soprattutto ad abbattere le barriere tra le culture e tra i popoli.
Non è un caso che Celine ami la poutine [piatto], la torta allo zucchero e René invece i piatti libanesi. Che cosa faceva Olivier le sere a Las Vegas? Ho visto “A new day” piuttosto spesso, diciamo…
Il nostro cuoco privato ha scoperto la Florida proprio grazie al René. “Un giorno Céline aveva bisogno di stare al caldo. René mi ha invitato ad andare a Jupiter per far loro da cuoco. Non avevo mai messo piede in USA a quell’epoca. Sono dei momenti indimenticabili!”

[Grazie a Susanna, ndr]

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