Eccoci al primo appuntamento con questa nuova rubrica.

Ogni settimana vi offriremo estratti dal libro ‘L’Enigmatique Celine Dion’ che, vi ricordiamo, alla sua uscita offrimmo a prezzo speciale grazie alla partnership con Fnac.it.

Per chi fosse interessato alla lettura di questo libro, è in vendita su Amazon.it.

L’autrice è la quebecchese Denise Bombardier.

Ma leggiamo come l’autrice stessa racconta la genesi di questa originale biografia…

E’ iniziato tutto con una telefonata ricevuta in una fredda domenica di dicembre 2006. Ho riconosciuto la voce, rauca e dolce allo stesso tempo, non ci si può sbagliare quando si tratta di lui: “Buongiorno, signora, sono René Angélil”. “Lo so”, ho risposto ridendo al più celebre manager e marito della Terra. “Mi scusi se la disturbo, la chiamo per domandarle se vorrà farci l’onore di scrivere una canzone per il prossimo disco di Céline.” In questa forma di gentilezza, in cui la sincerità e l’adulazione si sposano bene, riconosciamo uno dei tratti del carattere di colui che ha gestito la carriera della famosissima cantante.
Sono rimasta a bocca aperta. Io scrivo dei saggi, dei romanzi, ma mai avrei sognato di scrivere un giorno una canzone, e per di più per colei che ha raggiunto la popolarità mondiale, Céline Dion.  Più per sfida che per convinzione di riuscire, ho accettato la proposta. E’ così che è nata la canzone “La Diva” che pone la domanda sull’identificazione di Céline con la Callas e che si ritrova sul CD D’elles per il quale si è fatto appello a scrittrici francesi e quebecchesi.
E’ nel corso di una lunga conversazione con la star quebecchese dopo il suo spettacolo a Las Vegas qualche settimana dopo, che ho scoperto la sua infatuazione per Maria Callas. Sono anche stata colpita dalla rassomiglianza fisica tra le due donne. E mi sono ricordata allora di una osservazione della diva francese Régine Crespin, che avevo intervistato qualche anno prima per la TV canadese. “Che danno”, aveva detto, “che la vostra giovane compatriota Céline Dion non sia stata formata per l’Opera. Voi sapete che ha il registro vocale della Callas”. Agli occhi di Régine Crespin, questa assenza di formazione classica per una voce così eccezionale costituiva un sacrilegio. Bisogna precisare che anche la conversione di Pavarotti e di altri tenori in pop star la affliggeva e li giudicava severamente.
Non ho osato raccontare l’aneddoto a Céline Dion. Che senso avrebbe avuto opporre davanti a lei la cultura classica e la cultura popolare quando, ai giorni nostri, viviamo l’abbattimento delle barriere, delle frontiere e dei generi? Ciò che mi ha colpito nel corso del nostro incontro nel suo camerino a Las Vegas, dove mi è apparsa fragile nel suo accappatoio bianco, il viso pallido e i lineamenti tirati, è il contrasto con quella che avevo visto sulla scena un’ora prima, dinamica, energica, così perfettamente sotto controllo di se stessa.

Un pensiero su “‘L’Enigmatica Celine Dion’ #1”
  1. […] La scorsa settimana abbiamo inaugurato questo nuovo appuntamento, e puntuali torniamo con la traduzione de ‘L’Enigmatique Celine Dion‘. Vediamo un po’, dove eravamo arrivati? Ah, ecco… Avevo seguito da oltre 25 anni il percorso della bambina divenuta una donna sotto i nostri occhi, della cantante locale spinta sulla cima conquistando gli Stati Uniti, dunque il mondo. Per me, questa traiettoria non poteva essere soltanto frutto di un azzardo, della fortuna e del denaro, tutte queste spiegazioni semplici, riduttive, che sono un’offesa al talento, al lavoro, alla ricerca della perfezione che la caratterizzano. Osservandola seduta a terra, la testa appoggiata contro le ginocchia di suo marito, ho compreso che Céline Dion esiste dietro la “Céline” di cui si sono appropriati i suoi fan come i suoi detrattori. Ero di fronte ad una donna molto intelligente, dalla personalità carismatica, curiosa dell’altra, ma cosciente anche del suo status di star. Una donna che si esprimeva con naturalezza pur rimanendo un po’ all’erta. […]

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